Sesso e mazzette per evitare lo sfratto. Condannato ufficiale giudiziario di Nocera Inferiore.

Chiedeva prestazioni sessuali mazzette  e regalie per non eseguire gli sfratti o per rivelare segreti d’ufficio. Per l’ufficiale giudiziario 66enne di Roccapiemonte Antonio Sellitto  in servizio presso il tribunale di Nocera Inferiore è arrivata ieri la condanna a sette anni e otto mesi di reclusione. Il gup lo ha ritenuto responsabile di 20 capi di imputazione su 25 contestatigli. Condannato  anche ad un anno, 9 mesi e 10 giorni di reclusione l’imprenditore 77enne di Angri Antonio D’Ambrosio che  pare avesse ottenuto un’informazione riservata da Sellitto che gli avrebbe permesso di evitare un pignoramento in cambio una cassa di pomodori. Ma  sono soprattutto le accuse più gravi ad essere state confermate  per Sellitto, quelle di concussione e violenza sessuale ai danni di due donne, una delle quali madre di una figlia disabile. Entrambe vennero costrette a subire un rapporto sessuale completo per ritardare l’ordinanza di sfratto. Donne in condizioni di disagio socio-economico, con il timore di perdere la casa e la minaccia messa in atto dall’uomo di lasciarsi sfuggire l’affido dei figli. E’ stato dalla loro denuncia che è partita l’inchiesta che ha coinvolto anche imprenditori e avvocati  dei fori di Torre Annunziata, Nocera Inferiore e Vallo della Lucania.  Per quattro dei sei avvocati che avevano scelto il rito abbreviato, Giovanni Toscano, Teresa Onesto, Andrea Oliva e Massimo Fortunato è arrivata l’assoluzione. Archiviata in fase preliminare la posizione invece dell’avvocato Francesco Picaro. Tre imprenditori hanno patteggiato una pena tra 1 e 2  anni, per altri 6 il processo è ancora in corso.