“ I punti nascita di Sapri e Polla non possono essere soppressi”. Dopo l’incontro a Sapri, l’hanno ribadito martedì sera a Padula amministratori, regionali, provinciali e comunali.
“ Il ministero, rispetto al passato – è stato evidenziato ancora una volta – ha già fatto sapere che la regione non uscirà dal piano di rientro se non chiuderà i quattro punti nascita sotto i 500 parti annui Polla, Sapri, Sessa Aurunca e Piedimonte Matese “. I sindaci presenti del Bussento e del Vallo di Diano, hanno deciso di redigere un documento congiunto da allegare alla richiesta di deroga che la regione dovrà inoltrare al Governo
Nel documento sarà evidenziato, tra le altre cose, che i punti nascita alternativi a quelli di Sapri e Polla, sono per alcuni comuni a oltre 60 minuti di distanza.
I presenti tutti si sono impegnati a fare fronte comune per impedire che i due reparti continuino a funzionare. Un impegno che unisce centrodestra e centrosinistra, come dimostra la mozione bipartisan approvata in consiglio regionale.