“Se non si reclutano medici la Cardiologia di Sapri va verso la chiusura”. Il grido di allarme parte dal delegato CISL FP del Presidio Ospedaliero di Sapri Gerardo Paradiso che da una analisi della situazione attuale prospetta che il reparto non ha futuro e che la chiusura avverrà per consunzione. Troppo esiguo il numero dei medici presenti che costringe il reparto a non poter lavorare h24. A breve infatti nell’importante reparto dell’ospedale dell’Immacolata in servizio rimarranno solo tre medici, la responsabile dell’Unità Operativa, la dottoressa Matarazzo,il dott. Petraglia e il dottor Torcomani. Il dottore Pace infatti dovrebbe andare in pensione nei prossimi mesi mentre un altro medico è in astensione già da un po’. Una situazione che di fatto determina il funzionamento vero e proprio del reparto dalle 8 alle 20 mentre durante la notte ci si affida alla reperibilità o al rianimatore.Ora la Cisl di Salerno ha denunciato questo stato di cose al manager dell’Asl Mario Iervolino . Senza un intervento deciso e decisivo da parte della direzione strategica dell’ASL Salerno – afferma Paradiso della CISL FP – attraverso un reclutamento straordinario di cardiologi, la speranza che nel nosocomio possano continuare le attività di cardiologia sono sempre meno. Tre dirigenti medici non riescono a garantire le attività sulle 24 ore e per sette giorni settimanali. Di notte e nei festivi sono solo due infermieri a presidiare la struttura con rianimatore e cardiologo in reperibilità. Una organizzazione eccezionale ma che non può diventare strutturale con rischio di grave ridimensionamento delle attività. Si intervenga con rapidità, prima che sia troppo tardi. La nostra emittente già alcune settimane fa aveva fatto rilevare come fosse impossibile riuscire a prenotare una visita con elettrocardiogramma presso il presidio saprese,proprio per la carenza di medici. Una vicenda questa che probabilmente verrà risolta a breve tanto che a giugno dovrebbero riprendere le prestazioni ambulatoriali, ma è chiaro che la situazione e i relativi disagi sono ben più estesi.
Daria Scarpitta