Sapri, eredita di Felice Cesarino. Nominato un curatore, mancherebbero: testamento ed eredi.

Il Tribunale di Lagonegro ha nominato un curatore per l’eredità di Felice Cesarino. Il professore di Sapri scomparso il 17 febbraio scorso nella sua casa in via Marsala all’età di 85 anni. L’incarico è stato affidato all’avvocato Maria Santoro che dovrà occuparsi del patrimonio materiale de immateriale di proprietà del noto e facoltoso docente e storico. Pare che prima della morte improvvisa non abbia firmato un testamento dinnanzi ad un notaio e nemmeno ne avrebbe lasciato uno scritto di suo pugno. Cesarino era figlio unico, non aveva figli e ne parenti prossimi, la madre la perse all’età di un anno e mezzo. Era proprietario di diversi immobili nel centro cittadino di Sapri, tutti in affitto,anche ad attività commerciali e professionali. Aveva proprietà anche a Roma. Difatti il prof divideva la sua vita, tra la capitale e la città della Spigolatrice, per quale ha sempre sperato in un recuperato e valorizzazione degli scavi archeologici in loc. Santa Croce. Il patrimonio che ha lasciato, dunque,  è di grande valore ma al momento  non ci sarebbero documenti che attestano chi  ne  è l’erede, creando anche incertezze  a chi deve pagare gli affitti e a chi ha sostenuto le spese per i funerali . Il curatore è stato nominato da poche settimane e il suo  lavoro è appena all’inizio. E’ probabile che Cesarino,  come  un   suo familiare,  avesse intenzione di donare alcuni suoi beni alla città di Sapri,  ma fino a quando non si farà chiarezza sul destino dell’eredità, non è possibile sapere se tra le sue volontà c’era anche     questa.