Primo colloquio in carcere con l’avvocato per Alfieri. Il 7 l’interrogatorio di garanzia.

“Sta bene compatibilmente con l’esperienza del carcere per un incensurato”. Così l’avvocato Domenicantonio D’Alessandro, nominato legale del presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri. Stamattina ha avuto il primo colloquio con il suo assistito a Fuorni dove l’esponente politico si trova da ieri mattina da quando è scattata l’operazione coordinata dalla Procura di Salerno e condotta sul campo dal Comando provinciale di Salerno della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di sei persone, Alfieri in carcere e altre 5 ai domiciliari mentre Carmine Landi, tecnico che firmò i progetti della Dervit in cambio di 70mila euro mai pagati  è solo indagato in stato di libertà.  Il prossimo 7 ottobre dovrebbe avere luogo l’interrogatorio di garanzia di Alfieri . Il suo primo incontro con il magistrato sarà fondamentale per comprendere il prosieguo della sua difesa. Per il momento, fa capire il suo legale, è troppo presto per dire qualsiasi cosa, anche sulla possibilità che lunedì il sindaco di Capaccio renda delle dichiarazioni o si avvalga della facoltà di non rispondere . “Al momento stiamo leggendo tutti gli incartamenti” ha concluso D’Alessandro. Per Alfieri la situazione è molto delicata. Il gip parla di “ scaltrezza e spregiudicatezza”, lo definisce “dominus del potere decisionale”, cosa che avrebbe condotto alla misura più grave a lui comminata. Ad Alfieri viene imputato, oltre alla turbata libertà degli incanti e alla corruzione come per gli altri indagati, anche il reato di  falso in atto pubblico. Infatti pur di ottenere i finanziamenti regionali per la seconda gara avrebbe dichiarato, con una dichiarazione falsa  da lui firmata, che l’illuminazione comunale era gestita in house dal Comune quando invece era affidata dal 2010 ad una Ati di cui faceva parte pure la Dervit. Inoltre secondo le accuse, avrebbe compiuto atti contrari ai doveri d’ufficio quando, per garantire i pagamenti all’azienda, aveva approvato una perizia di variante , redatta ancora una volta dalla Dervit, per un ammontare di oltre 160mila euro.  Il tutto per velocizzare i pagamenti alla Alfieri Impianti.