Polla, punto nascita a rischio chiusura. La commissione salute regionale predispone un atto politico per salvarlo.

366 parti nel 2024, nessun  decesso materno e neonatale negli ultimi vent’anni, tagli cesari pari al 20 % , ben al di sotto della media nazionale. Sono i numeri che vengono fuori dal report sul punto nascita di Polla consegnati dalla delegazione del comitato Se non ora quando-Vallo di Diano alla commissione salute della consulta regionale per la condizione della donna, durane la riunione dell’altro ieri. L’associazione ha illustrato i dati relativi al Curto che, secondo quanto evidenziato, dovrebbero indurre a tutelare la permanenza “ perché – è stato evidenziato – sono numeri che certificano la sicurezza del nosocomio valdianese, nonostante il decreto Balduzzi  prevede lo standard minimo di 500 parti annui per mantenere un punto nascita operativo. Ma  tale parametro – ha chiarito Se non ora quando – deve necessariamente coniugarsi con il criterio del rispetto della sicurezza per le madri e i neonati. Pare proprio che non si comprenda come la posizione oro-geografica,  la densità demografica e la lontananza da altre strutture sanitarie siano fattori penalizzanti per la sicurezza dei parti “. La presidente Perrelli della commissione salute regionale  ha preso atto dei rilievi critici mossi dalla rappresentante del comitato  e si è impegnata  a predisporre un documento che vada ad avvalorare le argomentazioni che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, presenterà alla prossima riunione, presso il Ministero della Salute per decidere sull’eliminazione del Piano di Rientro, in data ancora da stabilire , visto che quella fissata per  l’11 aprile scorso, non si è tenuta.