Pendolaria 2025, i dati di Legambiente. Campania in ritardo. Sull’AV accolte le proposte del Comitato per la Sicignano-Lagonegro.

Ritardi, corse soppresse, stazioni chiuse, orari inadeguati e mancanza di servizi essenziali. Nel nostro paese il trasporto su ferro resta un tema secondario e i finanziamenti ad oggi risultano essere assolutamente inadeguati. Il risultato è un trasporto che fatica a migliorare . A fare il punto è il nuovo report Pendolaria 2025 di Legambiente, presentato oggi a Roma. In Campania sono 247 i treni in circolazione con un’età media di 19,6 anni, lontana dalla media nazionale dove il 72,4% dei treni non ha più di 15 anni. Nella nostra regione pesa l’anzianità del parco rotabile di EAV con oltre 24 anni di media, e le performance negative della ex Circumvesuviana. Una buona notizia però c’è: nel 2023, in Campania c’è stato, un aumento del 3,3% dei viaggiatori al giorno rispetto al 2022 e il bilancio regionale sul settore  è passato dallo 0,80% all’1,04% con oltre 300 milioni per l’acquisto di nuovi convogli Trenitalia e un programma di rinnovo della flotta EAV. Tra le linee peggiori d’Italia, però,  si registra una new entry : l’Avellino-Benevento. Ci sono poi progetti di gran lunga migliorabili, come quello della Salerno-Reggio Calabria ferroviaria.  E su questo Legambiente esprime perplessità sulla scelta di costruire la fermata intermedia AV del Vallo di Diano a Padula in aperta campagna, fuori dalla tratta Sicignano-Lagonegro e in possibile contrasto con il Regolamento UE . L’associazione fa sue le riflessioni e le proposte del “Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro” che propone di sfruttare l’occasione dei lavori per la Sa-Rc con cinque interventi di buon senso per una nuova mobilità regionale tra cui la riattivazione di questa linea storica e l’interconnessione ad Atena Lucana.