Omicidio di Castellabate, stamane l’udienza di convalida del fermo di Dausel. Nelle immagini delle telecamere le urla al vaglio degli inquirenti.

Ha risposto a tutte le domande dei magistrati, rigettando le accuse nei suoi confronti , Kai Dausel, il 62enne indagato per l’omicidio della compagna Silvia Nowak a Castellabate. Stamane, presso il carcere di Vallo della Lucania dove è ristretto, si è svolto l’interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo disposto dalla procura.  Un’ora e mezza circa la durata del colloquio nel corso del quale il legale di Dausel, l’avvocato Felice Carbone, ha chiesto anche di avere accesso alle immagini di videosorveglianza su cui si basano gran parte delle accuse nei confronti dell’uomo. Le telecamere infatti filmerebbero la Nowak  mentre  esce di casa con ciotola e guinzaglio e dice in tedesco: “Portami una coperta”, seguita dalla risposta di una voce maschile che si ritiene appartenere a Dausel. L’uomo viene immortalato mentre esce  dal cancello e di lì a poco si sentirebbero delle urla  ripetute per due volte nel giro di poco tempo tra le 16 e le 16.12, periodo in cui gli inquirenti ritengono sia avvenuto il delitto. Poco dopo Kausel si rivede all’interno della proprietà senza che ne venga filmato il suo ingresso di nuovo dal cancello principale. E’ a torso nudo  come se si fosse disfatto degli indumenti.  Secondo le tesi della Procura l’uomo sarebbe rientrato dal retro, cioè dall’altro ingresso presente nei rpessi della pineta e non coperto dalla telecamera, lì dove sono state rinvenute su di un paletto tracce ematiche della vittima. Una prova che è stata sminuita dalla difesa visto che sia la Nowak che il compagno avevano a che fare con cani di grossa taglia e erano soliti lavorare la terra e il sangue si troverebbe nei pressi della legnaia. Ora si attendono gli esiti dell’udienza di convalida.