Inchieste Vassallo e Alfieri, gli indagati in Cassazione contro le misure cautelari.

L’inchiesta sull’omicidio Vassallo arriva alla prova della Cassazione per ciò che attiene le misure cautelari comminate agli indagati. Il colonnello Fabio Cagnazzo , l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi e l’imprenditore di Scafati Giuseppe Cipriano, dopo il Riesame, il cui ricorso non ha sortito gli effetti sperati, si sono rivolti ora alla Suprema Corte per vedere  revocati gli arresti. A febbraio si dovrà tenere l’udienza per la discussione dei ricorsi. Unico a non rivolgersi alla Cassazione è stato l’ex boss Romolo Ridosso che aveva rinunciato anche al Riesame. I tre indagati che attendono risposte sulle misure cautelari sono tutti agli arresti. Cagnazzo dagli inizi di gennaio è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere  dopo il periodo in cui è stato agli arresti in ospedale per le sue condizioni di salute. L’inchiesta prosegue soprattutto per definire chi ha premuto il grilletto e  le diverse sfaccettature della vicenda, tra spaccio di droga e altri affari criminali nel Cilento. Anche sul fronte del  secondo filone dell’inchiesta sugli appalti pilotati che ha portato agli arresti il sindaco di Capaccio e Presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri arriva in Cassazione la richiesta di dissequestro  del cellulare di Giovanni Vito Bello, funzionario tecnico del Comune di Capaccio Paestum, dopo il rigetto della stessa istanza da parte del Riesame. Il consigliere regionale Luca Cascone pure coinvolto nell’inchiesta ha deciso di non appellarsi alla Cassazione invece dopo il Riesame per il suo cellulare. I telefonini sono al momento oggetto di accertamenti da parte di un perito.