Otto le misure cautelari, tra arresti in carcere, ai domiciliari e obblighi di dimora, emesse, nei confronti di altrettante persone, dal Riesame del Tribunale di Salerno, nell’ambito di un’inchiesta della Procura che ipotizza una vasta associazione a delinquere dedita alla commissione di reati tributari, riciclaggio, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni.
Nello specifico, in carcere è finito l’imprenditore cilentano residente a Dubai, Concordio Malandrino, che secondo la ricostruzione accusatoria sarebbe tra i promotori, insieme a due professionisti, ora ai domiciliari, di una struttura organizzata in grado di predisporre e fornire a un grande un numero di imprese tutta la documentazione necessaria per beneficiare di crediti d’imposta connessi ad investimenti nel Mezzogiorno, mediante l’acquisto di software basati su tecnologia blockchain, con la quale si faceva apparire come reali investimenti mai effettuati. Gli accertamenti hanno fatto emergere il coinvolgimento di oltre 200 persone giuridiche operanti in tutta Italia, che utilizzando il software messo a disposizione da Malandrino, avrebbero effettuato investimenti per un importo superiore ai 62mln di euro.
Il provvedimento, che vede tra i destinatari delle misure cautelari anche una professionista del Golfo di Policastro, non è esecutivo, in quanto soggetto a ricorso in Cassazione.