Inchiesta Alfieri, il presidente della Provincia di Salerno (sospeso) va ai domiciliari.

Il Tribunale del Riesame di Salerno ha disposto gli arresti domiciliari per Franco Alfieri. Nella serata di lunedì la decisione è stata comunicata ai suoi legali Domenicantonio D’Alessandro e Agostino De Caro che avevano chiesto l’annullamento dell’ordinanza della misura cautelare in carcere. A distanza di quasi un mese dal blitz della Guardia di Finanza e dal trasferimento in carcere a Fuorni il Presidente della Provincia di Salerno sospeso può tornare a casa. Tutto è avvenuto dopo una lunga giornata scandita da oltre 5 ore d’udienza , iniziata alle 9 e conclusasi intorno alle 14.30. Poi è toccato alla discussione per gli altri arrestati nell’inchiesta , la sorella di Alfieri, Elvira, titolare della società di famiglia, l’imprenditore della Dervit Vittorio De Rosa e il procuratore della società Alfonso D’Auria. Il Riesame ha respinto le richieste di revoca dell’arresto e ha lasciato i tre ai domiciliari. Gli avvocati dei due imprenditori hanno riproposto la questione della compatibilità territoriale,  ritenendo che debbano procedere Procura e Tribunale di Vallo della Lucania  anziché quello di Salerno visto che il reato più grave contestato, la corruzione, sarebbe avvenuta presso la banca a Torchiara e non a Capaccio. Una tesi che a quanto pare non è stata accolta.  Ora si attendono i motivi delle decisioni del Riesame per capire meglio. Restano intanto ai domiciliari anche il capostaff di Alfieri Andrea Campanile, il cui appello era già stato discusso, e il tecnico del Comune di Capaccio Paestum Carmine Greco, l’unico a non aver presentato ricorso al Riesame. L’ingegnere , tramite il suo legale , ha chiesto di poter sostenere l’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip che in un primo momento aveva rinviato per motivi di salute.