Ecosistema urbano 2025, nel report di Legambiente il flop dei capoluoghi campani.

“Città grigie tendenti al nero”. E’ la fotografia dei capoluoghi di provincia campani sul fronte della qualità ambientale secondo Ecosistema Urbano 2025 , il report di Legambiente sulle performance ambientali di 106 Comuni capoluogo. Napoli in si conferma al quart’ultimo posto in classifica, la peggiore tra le grandi città, Caserta è al 98° posto, Salerno guadagna una sola posizione rimanendo in bassa classifica 87° posto, Avellino sale al 52° posto (era al 66° posto lo scorso anno). Scende e perde posizione Benevento che dal  60° posto dello scorso anno raggiunge l’80°. Lo smog resta emergenza urbana. Nessuna delle città capoluogo riesce a rispettare tutti i nuovi valori guida OMS per la qualità dell’aria. Scarsa è la performance per Napoli, appena sufficiente per Salerno, Benevento,Caserta e Avellino. La concentrazione nell’aria di Biossido di Azoto (NO2 ) costituisce, insieme al particolato sottile (PM10 e PM2,5) e all’Ozono (O3 ), uno dei maggiori problemi con cui le amministrazioni devono confrontarsi.  Per stimare la dispersione della rete idrica si calcola che la quota di acqua potabile immessa in rete e non consumata venga, in qualche modo, dispersa dal sistema. Nel 2024 sono ben tre capoluoghi con perdite superiori o uguali al 50%: primato negativo a Salerno e Caserta con il 61% , chiude Napoli con il 30%. Sul fronte rifiuti solo Salerno supera l’obiettivo minimo di legge del 65% di raccolta differenziata.  Napoli è ancora lontana, con il 44% anche se in aumento rispetto lo scorso anno. In merito al servizio di trasporto pubblico,  Napoli conferma una tendenza positiva già segnalata lo scorso anno, attestandosi a 86 passeggeri per abitante nel 2024 anche se molto lontana dalle altre grandi metropoli. Inoltre nessuna città campana raggiunge l’estensione media delle isole pedonali attestata complessivamente e tutte hanno bassi numeri per il verde  accessibile in area urbana. Nota dolente  anche sul fronte delle energie rinnovabili, dove solo Avellino registra un minimo di diffusione  installato nelle strutture pubbliche. Fanalini di coda Napoli con 0,22 kW/1000 abitanti e Salerno con 1,51 kW/1000 abitanti.