Un invito a non vedere la morte come fine ultimo dell’esistenza, ma come una rinascita al cielo per chi non c’è più e ha lasciato tracce indelebili nella vita di chi li ha amati e conosciuti. La giornata del 2 novembre, dedicata alla commemorazione dei defunti, è stata tutto questo: un’occasione di ricordo e preghiera ma anche una celebrazione dei propri cari e un invito a riflettere sulla propria vita. I cimiteri comunali, riempiti di fiori e lumini, hanno così accolto numerose persone in visita sulle tombe dei propri defunti: diverse le celebrazioni eucaristiche officiate presso i campisanti per sentirsi più vicini ai propri cari e in qualche modo renderli partecipi delle Sante Messe.
La morte sì ma anche una speranza, per chi crede, che dopo di essa possa esserci la vita eterna: una rinascita che a Sicilì e Morigerati, ad esempio, su iniziativa di don Antonino Savino, è stata celebrata con la piantumazione di alcuni semini nel terreno che poi germoglieranno e daranno nuovi fiori.
A Salerno invece la Prefettura ha organizzato un momento di raccoglimento presso il cimitero cittadino, alla presenza dell’Arcivescovo, Mons. Andrea Bellandi, che ha officiato la Santa Messa. Nel corso della mattinata, anche la Salernitana Calcio ha onorato la memoria dei suoi sostenitori e di coloro che hanno servito la società granata e ora non ci sono più, deponendo mazzi di fiori sulle tombe dove riposano, in particolar modo, i quattro supporter granata morti nel rogo del treno Piacenza – Salerno nel maggio 1999.
Le riflessioni di Mons. Andrea Bellandi.

