Camerota, esplosioni sulla Falesia. Accolte 4 richieste di parte civile, c’è anche il Parco. A giugno entra nel vivo il processo contro il sindaco.

Il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, l’associazione di Camerota “ Per un Comune Migliore “, Legambiente, la Fondazione Vassallo e il Codacons sono entrati a far parte del processo contro il sindaco di Camerota Mario Scarpitta accusato di aver eseguito interventi non autorizzati sul  costone roccioso  che sovrasta la strada del Mingardo, a partire dalle esplosioni sulla Falesia. Presso il Tribunale di Vallo della Lucania si è tenuta la nuova udienza durante la quale i giudici hanno accolto quattro delle cinque richieste di costituzione di parte civile, non è stata accolta, per difetto di rappresentanza, quella  avanzata da Europa Verde.  Questa volta l’imputato non si è presentato in aula.  La prossima udienza, fissata al 24 giugno 2026, segnerà l’inizio del dibattimento. Saranno sentiti due  testi del Pubblico Ministero.” Il costone fatto esplodere – ricorda il presidente di Codacons  Cilento Bartolomeo Lanzara  –  è inserito in un’area protetta e di pregio non solo ambientale ma anche turistico-sportivo ed è grave che coloro che dovevano controllare non hanno fatto nulla perché un pezzo di costa venisse addirittura abbattuto con la dinamite. Ci auguriamo che il Parco del Cilento possa avere in futuro sempre maggiore attenzione da parte di chi controlla sugli abusi, sui disastri e sull’inquinamento ambientale >>. <<  Auspichiamo che quanto accaduto a Camerota – aggiunge il presidente di Codacons Campania Matteo Marchetti  – non si ripeta in altri comuni del Cilento. Ora si faccia chiarezza e giustizia  >>.