Archiviata l’inchiesta sulle due bombe carta che nell’aprile 2023 vennero piazzate a distanza di circa 24 ore sotto le case dei sindaci di Roccapiemonte e Castel San Giorgio. Ad un anno e mezzo dall’accaduto la Procura di Nocera Inferiore non è riuscita a trovare alcun indizio utile a chiarire ciò che è avvenuto. Di qui, anche per evitare la prescrizione, l’archiviazione del fascicolo. I due sindaci Carmine Pagano di Roccapiemonte e Paola Lanzara di Castel San Giorgio erano al secondo mandato e vicini nelle scelte da compiere sul territorio: stesso Piano di Zona, in corsa entrambi per la costituzione del Sub-ambito rifiuti e la discussione sul Masterplan regionale nell’agro, avevano intrapreso le stesse scelte anche sulla gestione del cimitero con l’esternalizzazione. Ma nonostante le indagini, l’ascolto delle testimonianze e la visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza non si è riuscito neppure ad appurare se i due fatti erano collegati tra loro. Il primo ordigno esplose il 7 aprile dinanzi al portone dell’abitazione di Pagano, all’1.20 di notte. Dopo 24 ore , l’8 aprile un’altra bomba scoppiò sotto casa di Lanzara a Castel San Giorgio. Le telecamere qui restituirono l’immagine di un uomo in moto mentre posizionava il dispositivo e si allontanava. Nulla di più. In questo Comune già l’anno precedente una bomba era stata fatta esplodere sotto casa dell’allora vicesindaco Giuseppe Esposito, un caso anche quello rimasto senza colpevoli. Nel frattempo i due sindaci hanno ricevuto un risarcimento dal Fondo per gli amministratori pubblici vittime di attentati e li hanno utilizzati per l’acquisto di giostrine e telecamere.
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