Sono stati rinviati a giudizio Gaia Sabato e Fabio Fiorillo, i due ex fidanzati originari di Battipaglia ma residenti a Eboli, proprietari dei due pitbull, Totò e Pablo, che il 21 aprile del 2024 azzannarono mortalmente il piccolo Francesco Pio D’Amaro, di soli 13 mesi. Le difese avevano chiesto il non luogo a procedere ma alla fine per i giudici della Terza Sezione Penale del Tribunale di Salerno è passata la linea dell’accusa, e così per i due il prossimo novembre inizierà il processo. La coppia dovrà difendersi dall’accusa di concorso in omicidio colposo: la colpa generica, secondo quanto si legge nel capo d’imputazione, consiste in “negligenza ed imprudenza”, mentre la specifica è individuabile nell’omessa custodia dei due pitbull.
La tragedia avvenne nel giardino di casa degli imputati, a Marina di Eboli. La Sabato e il Fiorillo avevano affidato Totò e Pablo alla madre e agli zii del piccolo, Paola Ferrentino e Giuseppe e Simone Santoro, ritenuti dalla Procura incapaci di gestire i due molossi a causa della loro pericolosità, che era ben nota ai proprietari: soltanto un mese prima della tragedia, i pitbull avevano azzannato mortalmente un altro cane, loro genitore.
Quella drammatica mattina, Totò e Pablo aggredirono il bimbo di 13 mesi causandogli lesioni gravissime e fatali, tra cui un trauma cranio-encefalico con fratture multiple e gravi danni interni, tanto che Francesco Pio morì sul colpo.