Alfieri ascoltato dai magistrati. 1 ora e 40 minuti di colloquio in carcere.

Si è svolto questa mattina presso il carcere di Fuorni l’interrogatorio di Franco Alfieri. Il Presidente della Provincia di Salerno, al momento sospeso dall’incarico, ha scelto di rispondere alle domande dei magistrati. Il colloquio è durato circa un’ora e 40 minuti durante i quali, fa sapere l’avvocato Domenicantonio D’Alessandro , Alfieri ha risposto a tutte le sollecitazioni arrivategli . “Ha fornito la sua versione dei fatti- ha detto il legale- dichiarando la propria estraneità a quanto contestato”. Il contenuto dell’interrogatorio resta top secret ma Alfieri avrebbe  detto la sua rispetto alle  varie accuse mossegli. Dalla turbata libertà degli incanti, alle ingerenze negli appalti pubblici, con azioni di favore alla Dervit, e nella gestione della Alfieri Impianti, fino ad arrivare alle accuse  di corruzione e falso. Tutti elementi emersi dalle intercettazioni e dall’esame di pc e telefonini sequestrati a gennaio ai sette indagati, sei agli arresti e uno in stato di libertà. Dagli accertamenti informatici sarebbe emerso che sarebbe stata la Dervit a redigere i file della procedura di gara ad essa aggiudicata, una circostanza che dimostrerebbe che già prima della loro predisposizione ci fosse un accordo in favore della società. Ora bisognerà attendere che vengano interrogati gli altri indagati. Mercoledì toccherà alla sorella di Alfieri, Elvira, titolare della società di famiglia e Andrea Campanile, collaboratore del sindaco tanto che secondo gli inquirenti “parlare con lui equivale a parlare con Alfieri”. Entrambi sono difesi dall’avvocato D’Alessandro. Nella stessa giornata saranno sentiti anche De Rosa e D’Auria della Dervit, difesi dall’avvocato Antonello Natale, e il responsabile dell’ufficio tecnico Carmine Greco, assistito dal legale Enrico Tedesco. Dovrà essere sentito anche Carmine Landi, il tecnico esterno che firmò gli atti predisposti dalla Dervit, ora indagato in stato di libertà. All’esito degli interrogatori si capirà dunque se ci saranno le condizioni per la difesa di Alfieri  di andare al Riesame per chiederne la scarcerazione. “Vediamo se con l’interrogatorio- ha detto D’Alessandro all’Ansa – abbiamo generato qualche dubbio nel giudice tale da far valutare una diversa misura cautelativa. Bisognerà vedere se ci sarà una mitigazione della misura in base anche alla sensibilità del giudice dopo l’interrogatorio di Alfieri”-.